Resoconto del convegno scientifico-tavola rotonda: “I risultati del progetto STRATEGA sull’Agricoltura Conservativa in Puglia”

Associazione Italiana Produttori Amici del Suolo

Resoconto del convegno scientifico-tavola rotonda: “I risultati del progetto STRATEGA sull’Agricoltura Conservativa in Puglia”

Moderatore dibattito Orlando Luigi Vella (agrotecnico/giornalista pubblicista)

Si è svolto il 3 maggio scorso presso il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria – Centro di Ricerca cerealicoltura e colture industriali, sede di Foggia, il convegno scientifico-tavola rotonda dal titolo: “I risultati del progetto STRATEGA sull’Agricoltura Conservativa in Puglia”.

Sono intervenuti, per i saluti di rito, il direttore del Centro Nicola Pecchioni, il sindaco di Foggia Franco Landella e il dirigente della Regione Puglia Luigi Trotta.

Ha fatto seguito la relazione di Giuseppe De Mastro, docente dell’Università di Bari, dal titolo “L’agricoltura conservativa per una sostenibile intensificazione della produzione agricola”; ha mostrato i risultati a confronto fra agricoltura conservativa e convenzionale su aspetti ambientali, economici e energetici: le emissioni di gas serra, il sequestro di carbonio nel suolo e la quantità di energia necessaria per produrre un kg di frumento duro, sono tutti indicatori a favore dell’agricoltura conservativa rispetto a quella convenzionale.

Michele Rinaldi, responsabile scientifico del progetto di ricerca “Sperimentazione e TRAsferimento di TEcniche innovative di aGricoltura conservativA – STRATEGA”, realizzato con il contributo finanziario della Regione Puglia, ha descritto le finalità del progetto, la sua articolazione operativa e le principali attività scientifiche e divulgative svolte. Ha riferito sull’attività condotta dal Centro Cerealicoltura e Colture Industriali di Foggia, evidenziando i principali risultati ottenuti circa l’individuazione dei migliori genotipi di frumento duro per l’agricoltura conservativa; il monitoraggio del contenuto idrico del suolo e del grado di compattezza del suolo; le produzioni di frumento duro nei due sistemi di lavorazione del suolo (No-Tillage e Minimum-Tillage).

Domenico Ventrella, ricercatore del CREA Agricoltura e Ambiente di Bari, ha riportato i risultati scientifici di 3 sperimentazioni, 1 in atto e 2 concluse a Foggia, sulla gestione dei residui colturali di frumento duro (decomposizione dei residui e produzione di humus) su diverse modalità di lavorazione del suolo: interramento dei residui della bruciatura, interramento convenzionale, pacciamatura per il NoTill e ombreggiatura di copertura per controllo infestanti.

Mirko Castellini, ricercatore del CREA Agricoltura e Ambiente di Bari, ha descritto gli strumenti e riportato i risultati relativi alla conducibilità idraulica e gli effetti della erosione del suolo misurata su campi adiacenti gestiti in agricoltura conservativa e in agricoltura convenzionale.

Michele Ferrandino, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori-Capitanata, ha descritto le finalità e il ruolo di CIA-Puglia all’interno del progetto STRATEGA ed ha evidenziato la necessità di una maggiore interazione tra attori della ricerca e organizzazioni professionali durante la fase di trasferimento dei risultati.

Giuseppe D’Alessandro, consulente tecnico dell’Associazione Italiana Produttori Amici del Suolo (AIPAS No-Till) ha descritto le finalità di questa associazione, ha riferito sugli incontri dimostrativi effettuati in campo, sia al momento della semina che poco prima della raccolta e sul notevole interesse che l’agricoltura conservativa suscita da circa 20 anni tra numerosi imprenditori agricoli, prima ancora che tra le istituzioni che, con l’inserimento di una Misura specifica nei PSR, hanno formalmente riconosciuto l’agricoltura conservativa.

Piero Giglio, titolare dell’impresa meccanica La Valle Verde s.r.l., ha riportato la sua esperienza sia come imprenditore agricolo, che adotta con risultati positivi l’agricoltura conservativa da oltre 20 anni in agro di Gravina in Puglia (BA) e sia come costruttore di seminatrici su sodo, azienda che ha realizzato per anni dei modelli con elementi di semina “a falcioni” e da qualche anno anche modelli con elementi “a disco”.

Vitantonio Priore, funzionario della Regione Puglia ha concluso il convegno scientifico riferendo sull’impegno della Regione Puglia nella predisposizione del PSR 2014-2020, con la “Misura 10 – Pagamenti agro-climatico-ambientali”. Nell’ambito di questa misura, le due operazioni “Produzione integrata” ed “Agricoltura conservativa”, hanno riscosso un notevole successo tra gli imprenditori agricoli pugliesi, con oltre 36 mila ettari ammessi a contributo nel primo caso e circa 25 mila ettari nel secondo.

Nel corso della successiva tavola rotonda sono stati affrontati i temi dell’alternativa al Glyphosate, degli avvicendamenti colturali e della gestione dei colturali da adottare in agricoltura conservativa.

Il dibattito è stato molto interessante e diretto tra tecnici, ricercatori, agricoltori e fornitori del settore. Sono state riportate alcune esperienze dell’uso del roller-crimper per abbattere le cover-crop e dell’erpice strigliatore per distruggere le infestanti nelle prime fasi di crescita, senza smuovere troppo il suolo in superfice. Sono state evidenziate perplessità sulla possibilità di avere delle cover-crop nei mesi di luglio-ottobre negli ambienti caldo-aridi, parzialmente superabili seminandole nello stesso giorno della mietitrebbiatura del frumento duro, sfruttando così l’umidità residua del suolo.

Si è discusso della presunta tossicità del Glyphosate; del fatto che in Canada esso viene usato sul frumento duro in prossimità della raccolta ed è, pertanto, più probabile una contaminazione della granella. Un imprenditore che gestisce da 6 anni i propri terreni in regime di agricoltura conservativa e usa annualmente il disseccante totale, ha riferito di aver fatto analizzare da un laboratorio accreditato la granella di frumento prodotta e non ha trovato alcuna traccia di Glyphosate.

I ricercatori e i tecnici presenti hanno stigmatizzato la necessità di usare le dosi appropriate, in quanto, con dosi ridotte, si favorisce l’insorgenza di resistenze tra le erbe infestanti, aspetto quest’ultimo confermato da diversi imprenditori agricoli. Circa l’uso di altri prodotti chimici di derivazione naturale (ad es. l’acido perlagonico), i risultati sono ancora parziali e non completamente soddisfacenti. L’avvicendamento colturale e l’uso delle cover-crop (dove le condizioni climatiche le rendono realizzabili) rappresentano un mezzo sicuramente importante per contenere e contrastare lo sviluppo delle infestanti.

In generale, è emerso che questo diserbante rappresenta, per ora, l’unica soluzione ma va usato in modo corretto; inoltre, occorre mettere in atto tutte le tecniche agronomiche per ridurre il carico di infestanti (avvicendamenti, cover-crop, colture con proprietà allelopatiche, seme e attrezzi puliti, accurato diserbo in post emergenza)….

Circa la gestione dei residui colturali, la loro disposizione in superficie presenta notevoli vantaggi, ma è stata proposta una lavorazione superficiale (max10 cm) per incorporare parte dei residui colturali, periodicamente, ad es. ogni 5 anni.

A conclusione della giornata, Michele Rinaldi, ha ribadito come l’agricoltura conservativa rappresenti un sistema di produzione agricola sostenibile, con ricadute positive da un punto di vista agronomico, economico ed ambientale, specie per la protezione del suolo agrario. I risultati del progetto STRATEGA esposti durante il convegno lo hanno confermato. Tuttavia, ai notevoli vantaggi economici ed ambientali, si contrappongono alcune problematiche che necessitano di essere studiate e risolte, come è stato evidenziato nella Tavola rotonda. Ha auspicato, infine, una sempre maggiore collaborazione tra ricerca e imprenditori agricoli e che le sperimentazioni agronomiche, specie quelle di lungo termine, non vengano interrotte.

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